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martedì 24 agosto 2010

IL PONTE SULLO STRETTO E’ UN CADAVERE


IL PONTE SULLO STRETTO E’ UN CADAVERE! Il 28 agosto e il 2 ottobre in piazza per i beni comuni


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Il 28 agosto a Torre Faro, il 2 ottobre nelle vie del centro a Messina. Sono queste le date dei cortei indetti dalla Rete No Ponte.
Il 28 agosto la manifestazione a carattere cittadino sarà l’approdo di un percorso di iniziative, durato tutta l’estate, che ha avuto avvio con la contestazione delle trivelle di via circuito e di tutte le altre che sono state disseminate per la città e si è dispiegato con gli appuntamenti indetti dal Comitato No Ponte “Capo Peloro”.
Il 2 ottobre l’iniziativa con proiezione nazionale è indetta in occasione dell’anniversario delle frane che hanno colpito la zona sud di Messina per ribadire che le risorse pubbliche destinate al ponte devono essere utilizzate per la messa in sicurezza del territorio e, in generale, per quelle infrastrutture prossime ai cittadini di cui il Sud ha estremo bisogno.
Due manifestazioni, un unico progetto: costruire l’uscita dal vicolo cieco nel quale è stata cacciato il nostro territorio e cominciare a pensare una prospettiva alternativa.
Di questo, e solo di questo, possiamo oggi parlare.
Il Ponte sullo Stretto è un cadavere, è un iter che trascina stancamente sé stesso portandosi appresso distruzione e sperpero di denaro pubblico. E’ un iter che porta vantaggio solo a chi lo rappresenta: ai contractor (pochi, sempre gli stessi e tutti estranei al territorio), ai centri del comando politico (perché ci costruiscono raccolta del consenso sbandierando la grande opera sempre all’orizzonte), a chi è interessato a distruggere ogni meccanismo democratico (perché mega-opere, emergenze e grandi eventi sono il terreno di sperimentazione di un agire politico basato sulla verticalizzazione delle scelte e che esclude controlli e condivisione).
Al territorio arriveranno le briciole, e forse neanche quelle, delle quali possono accontentarsi solo politici col cappello in mano incapaci di pensare altro dalla questua al governo di turno (dal quale vengono sempre meno consultati o, peggio, informati).
Noi abbiamo un progetto: vogliamo le risorse per la sicurezza sismica ed idrogeologica, vogliamo il potenziamento del trasporto pubblico, vogliamo la bonifica delle aree inquinate, vogliamo strade, ferrovie, acqua pubblica.
Beni comuni.
Per questo il 28 agosto ed il 2 ottobre rappresentano una verifica e un impegno che un’altra città, un altro sud, altri dalle cricche e dalla miseria politica che ci circonda, possano darsi.

di Luigi Sturniolo

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