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mercoledì 1 dicembre 2010

Messico, manifestazione per la giustizia climatica

Cancun Mexico COP 16 Non c'è un pianeta B



La parola “Equilibrio” è il termine più utilizzato nel palazzo che ospiterà fino all'11 dicembre la sedicesima conferenza delle parti sul cambiamento climatico. Un anno dopo il fallimento del vertice   di Copenhagen, i negoziatori sembrano voler tenere un profilo basso per evitare di screditare l'istituzione nata per la concertazione di soluzioni a livello globale del riscaldamento globale. Invece anche nel giorno dell'inaugurazione del Cop16 sembra che la ricerca di un accordo vincolante sarà rimandata al vertice del prossimo anno a Johannesburg.
Ma se da un lato i grandi della Terra prendono tempo e antepongono gli interessi economici a quelli ambientali, dall'altro lato della barricata c'è chi non puo' più permettersi di aspettare.
Sono i tanti campesinos e allevatori che stanno patendo ne proprio piccolo gli effetti del riscaldamento globale.
Si sono ritrovati a Cochabamba in aprile per elaborare una proposta alternativa da portare al vertice di Cancun supportata dai governi della Bolivia e del Venezuela. Tra i punti più importanti vi è l'istituzione di un tribunale internazionale per i reati commessi contro l'ambiente, il riconoscimento dei diritti della “pachamama”, il contenimento dell'incremento della temperatura a un grado, la diminuzione delle emissioni del 50% entro il 2017 e lo stanziamento del 6% del Pil dei paesi industrializzati a favore di una cassa comune per la soluzione del problema ambientale. Proposte che verranno portate al vertice attraverso delle carovane per la giustizia climatica organizzate dall'internazionale contadina Via Campesina, dall'associazione delle vittime ambientali e dal sindacato degli elettricisti messicano. Il viaggio partirà da Città del Messico con una grande manifestazione nelle vie centrali fissata per questo pomeriggio e proseguirà attraversando i luoghi colpiti da disastri ambientali e minacciati da progetti industriali calati dall'alto.Da domani ci imbarcheremo su queste carovane provando a raccontare i volti e le storie dei partceipanti alle carovane. Saranno proprio loro i veri protagonisti della settimana del Cop16. Indios e agricoltori che ancora una volta andranno a protestare contro le false soluzioni proposte dai grandi della Terra perchè per loro non c'è alternativa: non esiste un Pianeta B.


Messico: manifestazione per la giustizia climatica



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30 Novembre 2010, Città del Messico - Si dispongono in file ordinate per le vie centrali di città del Messico con i bastoni tra le mani e i fazzoletti avvolti sul collo. Sulla destra i ragazzi, al centro le donne e a sinistra gli uomini. Sono scesi dai loro villaggi dagli stati di Morelos, del Chiapas e dalle miniere di San Luis de Potosì per chiedere una sola cosa: giustizia climatica e sociale. Sono i tanti campesinos che vivono oggi sulla propria pelle gli effetti del cambiamento climatico. Sono scesi in piazza questo pomeriggio inscenando una protesta colorata e pacifica quanto determinata che è arrivata davanti al palazzo del governo nello Zocalo, la piazza centrale della capitale.

Insieme a loro hanno marciato anche i sindacalisti dello Sme, il sindacato messicano degli elettricisti, uno dei più colpiti dai massicci licenziamenti di mano governativa. Decine di migliaia di lavoratori lasciati a casa dal giorno alla notte che chiedono ancora oggi giustizia. Ed è proprio nella sede del sindacato che questa mattina si è tenuto il social forum per la giustizia climatica che ha aperto le danze della protesta contro il Cop16. Sul palco dell'auditorium hanno parlato scienziati e attivisti intervallati dai continui slogan lanciati dalla platea.

"Il cambiamento climatico sta già facendo le sue vittime. E se parliamo di vulnerabilità, parliamo di povertà, perché è la povertà la chiave di lettura alla luce della quale bisogna leggere la vulnerabilità causata dal cambiamento climatico" sostiene Alejandro Nadal, economista messicano. La crisi è sistemica e quella climatica non è che un pezzo di un puzzle più ampio: rappresenta il fallimento del neoliberismo. La mercificazione dei beni comuni non è una soluzione ai problemi del pianeta. "Chiediamo sovranità alimentare - sostiene l'attivista basco Paul Nicholson - la soluzione deve partire da qui, dal diritto dei popoli di decidere cosa mangiare, e come produrlo". L'attenzione è ora concentrata sul controvertice di Cancun e sulle carovane climatiche partite questa mattina dalla capitale. In tre giorni i rappresentanti delle comunita' campesine e indigene attraverseranno i luoghi colpiti da disastri ambientali e minacciati dai grandi progetti voluti dalle multinazionali. Oggi sara' il turno di Puebla e Veracruz.


  1. Gli olivi secolari di Puglia nella rubrica Terra & SaporiVenerdì 3 dicembre alle ore 14,00 dopo il TG1 nell'ambito della rubrica Terra & Sapori, andrà in onda un servizio sugli olivi secolari di Puglia e sulla comunità di olivicoltori che insieme a Libera Terra intendono tutelare questo paesaggio millenario.
  2. Mafia: partita da Bari carovana internazionale (ANSA) - BARI, 30 NOV - E' partita oggi da Bari con un seminario formativo la Carovana internazionale antimafie realizzata nell'ambito del progetto 'European caravan for legacy', con l'Arci nel ruolo di capofila per l'Italia.
  3. "E se domani" con don Luigi CiottiSabato 4 dicembre della trasmissione condotta da Alex Zanardi "E se domani" in onda su Rai Tre alle 21.30 sarà presente don Luigi Ciotti.

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