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giovedì 13 ottobre 2011

marciapiedi radioattivi a Tokyo



marciapiedi radioattivi a Tokyo



Alcuni ricercatori giapponesi hanno trovato alti livelli di radioattività in materiali concentrati tra Tokyo e Yokohama, ovvero a ben 240 chilometri di distanza dall’impianto nucleare di Fukushima: dal disastro di marzo, la contaminazione si è propagata a macchia d’olio.

MISURAZIONI - A ovest di Tokyo, su un camminamento pedonale di Setagaya sono state misurate 2.707 microsievert di radiazioni all’ora, ovvero 50 volte più alte rispetto alle misurazioni effettuate in un’altra zona di Setagaya ove i reparti di controllo effettuano i monitoraggi. Ken Hatanaka, coordinatore del reparto di controllo delle radiazioni, esprime le perplessità che hanno colto gli scienziati: “ciò che ci sconcerta è che i livelli misurati in altri punti dello stesso marciapiede sono molto bassi“. Per chiarire tutti i dubbi, il reparto sta consultando esperti per capire come trattare i punti altamente contaminati, sottolineando la possibilità che la causa sia da attribuire all’accumulo di acque piovane e sedimenti contaminati dalla fuga radioattiva di Fukushima.



NESSUN PERICOLO? - Come sempre in questi casi, le autorità hanno specificato che la scoperta di questi punti non indica un pericolo immediato per i residenti delle zone in questione: il livello complessivo di radiazioni delle aree urbane rimane basso, anche in caso di siti in cui la contaminazione è stata conclamata in precedenza. A Yokohama, il governo locale ha fatto sapere che il mese scorso stati misurati 40.200 becquerels di cesio radioattivo per chilogrammo di sedimento raccolto dai fossi lungo la strada. Nel frattempo è stata messa al bando la coltivazione di riso in appezzamenti in cui sono stati misurati più di 5.000 becquerels di cesio per chilogrammo di terreno. Sembra a Yokohama si investiga un ennesimo spot, situato nel tetto di un appartamento, dove i test condotti da un istituto privato di ricerca hanno svelato 60.000 becquerels di cesio radioattivo per chilogrammo di sedimento. I punti critici di Setagaya e Yokohama sono stati scoperti grazie alle misurazioni effettuate in prima battuta dai cittadini, poi riportate alle autorità. John Kuramochi, che coordina i monitoraggi nella zona di Yokohama per conto delle autorità, ha commentato che “abbiamo sempre saputo ci fossero degli ‘hot spot’ dove i livelli di contaminazione sono maggiori rispetto ad altre aree, ma questi piccoli punti sono solo dei ‘micro hot spot’“.

The Wall Street Journal.


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